LOCARNO 77 - "Fiore Mio": storia di uno scrittore di montagna
Temi cardine del film e della poetica di
Paolo Cognetti, rimangono la montagna, il cammino, le amicizie. Adesso lo sguardo del regista e scrittore, si avvicina allo spettatore e racconta, in maniera profonda e mai banale, il Monte Rosa, un luogo dell'anima, ma soprattutto un modo di vivere la vita.
Nell’estate del 2022 l’Italia viene attaccata dal calore e dalla siccità e
Paolo Cognetti, assiste all’esaurimento della falda acquifera della sua casa a Estoul, piccolo borgo a 1700 metri di quota sopra la vallata di Brusson. Questo tragico avvenimento personale, lo spinge a cominciare le riprese di "
Fiore Mio", nel quale racconta il suo modo di vedere la montagna, ispirandosi al quadro “
Le 36 vedute del monte Fuji” di Hokusai, in cui l’artista giapponese rappresenta il Fuji, variando continuamente i punti di vista e ritraendo la vita che si dipana a vari livelli.
Nel suo viaggio sul Monte Rosa, Cognetti non è mai solo. Con lui viaggia il direttore della fotografia
Ruben Impens, conosciuto sul set di "
Le Otto Montagne" e varie persone incontrate durante queste riprese. C'e'
Remigio Vicquery, della Val d'Ayas, un altro personaggio coinvolto nella trama e'
Arturo Squinobal, una vita dedicata alle montagne e sua figlia Marta, che Paolo conosce sin dall’infanzia. E ancora incontriamo
Corinne Favre e
Mia Tessarolo, donne che accolgono i trekkers e i viandanti con passione nei rifugi. C’è uno sherpa d'alta quota,
Sete Tamang. che ha scalato addirittura tre Ottomila; Everest, Manaslu e Daulaghiri, ed ora abita tra Italia e Nepal. Immancabile il cane Laki, fedele compagno di camminate. Sorprende anche la presenza di
Vasco Brondi, molto legato a Cognetti, che firma inoltre la bellissima colonna sonora del documentario.
Il film è assolutamente da vedere, soprattutto per chi ama la letteratura e le tematiche di Cognetti, ma anche per tutti coloro che sono curiosi di conoscere delle storie di montagna, saggezza e vita vissuta.
08/08/2024, 20:45
Duccio Ricciardelli