FULGOR CINEMATOGRAFO - Rinasce il cinema di Bologna
Dopo quasi due decenni dalla chiusura, una delle sale storiche del centro cittadino si prepara a tornare protagonista della scena culturale bolognese. In via Montegrappa (angolo con Vicolo Ghirlanda), si dà infatti ufficialmente inizio al cantiere per la riapertura del
FULGOR CINEMATOGRAFO – BOLOGNA 1913, prevista per autunno 2026.
Il progetto di riqualificazione è organizzato da Pop Up Cinema Bologna, curato dall’Architetto Simone Gheduzzi per Diverserighestudio e da T.h.e.m.a. per le strutture e la sicurezza. Realizzerà l'opera l’impresa AhRCOS S.p.A., eccellenza bolognese specializzata nel restauro conservativo e in costruzioni innovative. Con questo progetto Pop Up Cinema restituirà alla città uno spazio unico nel suo genere, valorizzando le suggestive atmosfere liberty delle origini e introducendo al contempo tecnologie di proiezione all’avanguardia.
Un ponte tra passato e futuro per offrire al pubblico un’esperienza cinematografica di altissima qualità, sia dal punto di vista visivo che acustico, in un contesto confortevole e immersivo.
Il nuovo FULGOR CINEMATOGRAFO – BOLOGNA 1913 offrirà infatti due sale, una da 76 e l’altra da 24 posti, entrambe dotate di posti accessibili a persone con disabilità motorie, e entrambe attrezzate con proiettori digitali di ultima generazione 4k e le più avanzate tecnologie audio in partnership con Cinemeccanica, e sedute di assoluto comfort, fornite da Poltrona Frau.
È prevista inoltre una ampia zona lounge, che permetterà di vivere gli spazi del Fulgor come luogo di incontro e ritrovo, oltre che come luogo di visioni, e un accogliente spazio food ristoro, anch’essi allestiti da Poltrona Frau. Collaboratore dell’area food & beverage di Fulgor Cinematografo sarà Riccardo Vastola, co-fondatore di Ruggine Cocktail Bar e RAGŪ.
«Quella del Fulgor Cinematografo, come sapete, è una grande avventura che viene da lontano», commenta Andrea Romeo, fondatore di Pop Up Cinema, «e affonda le sue radici nella storia cinefila di Bologna. È un grande privilegio poter lavorare alla riapertura di questa sala, attorno alla quale percepiamo ancora grande affetto da parte della città, e stiamo operando a stretto contatto con le Istituzioni per rendere questa rinascita speciale. Ci stiamo dedicando al progetto con energia e passione, facendo anche tesoro dell’esperienza del Cinema Modernissimo e della Cineteca di Bologna, con cui è nata una naturale sinergia. Che bello avere sempre più sale nel centro di Bologna!»
«È sempre stimolante, artisticamente, trovarsi a lavorare alla ristrutturazione di una architettura dal forte valore storico e simbolico come il Fulgor Cinematografo», dichiara Simone Gheduzzi, Presidente del laboratorio di architettura Diverserighestudio, «interrogarsi su quale sia il modo migliore per intraprendere un dialogo tra il passato, il presente e il futuro di uno spazio come questo. L’obiettivo che abbiamo definito sin dall’inizio è stato quello di assimilare il Fulgor ad uno spazio pubblico creato su misura per la città di Bologna, riscoprendone l’originaria funzione di luogo di incontro, confronto e condivisione. Abbiamo però anche voluto porre l’attenzione sulla conservazione e valorizzazione degli elementi artistici e architettonici ripristinando decorazioni e motivi dell’originale stile liberty, eliminando le aggiunte incongrue risalenti agli anni Ottanta e ideando un design esterno ispirato dalle numerose insegne che un tempo circondavano l'isolato, per creare un'estetica coesa e armoniosa, che fonde l'antico e il nuovo.»
UN PROGETTO TRA MEMORIA E INNOVAZIONE
Il progetto architettonico si fonda sulla metafora del “cinema come libro”: ogni intervento è pensato come un gesto di rilettura, restauro e scrittura su un'opera viva e stratificata. Si fonda su sei principi guida:
Continuità: il Fulgor torna a essere spazio pubblico, integrato nel tessuto urbano attraverso materiali e colori coerenti con la storia del luogo;
Cleaning: rimozione degli interventi incongrui introdotti negli anni ’80 per riportare alla luce le geometrie originarie;
Valorizzazione: recupero critico degli elementi artistici superstiti, simboli tangibili della memoria storica della sala;
Acustica: progettazione acustica avanzata per garantire un suono avvolgente e cristallino;
Citazione: creazione di un nuovo apparato figurativo che rievochi – anche attraverso strumenti contemporanei – i dipinti liberty andati perduti;
Illuminazione: un omaggio alle celebri insegne luminose che nei primi del ’900 facevano del Fulgor un faro culturale in città.
LA STORIA DEL FULGOR
Il Cinema Fulgor apre i battenti l’11 novembre 1913 in piena Belle Époque, a opera di Ermanno Pizzi. Il progetto originario, firmato dall’ingegnere Arturo Buldrini, riflette appieno lo stile Liberty dell’epoca, con decorazioni interne raffinate e un’iconica pensilina esterna in ferro e vetro. Sin dai primi anni, le proiezioni vengono accompagnate da musica dal vivo al pianoforte.
A fine anni Venti, con l’avvento del sonoro, la sala va incontro a una prima ristrutturazione: sono applicati pannelli fonoassorbenti che rendono il Fulgor tecnologicamente al passo con i tempi ma coprono purtroppo gli affreschi liberty di Ferruccio Pasqui e Gino Barbieri.
La posizione in via Montegrappa, a pochi passi da via Indipendenza, inserisce il Fulgor nel cosiddetto “circuito del cinema” cittadino insieme a sale simbolo come il Modernissimo, l’Imperiale e il Capitol.
Sebbene di dimensioni contenute, la sala riveste un ruolo cruciale nel fermento culturale della città. Nella sua epoca d’oro, è cuore pulsante del cinema d’autore, luogo di ritrovo di intellettuali e riferimento per il pubblico cinefilo. Negli anni Cinquanta, ad esempio, proprio al Fulgor si tengono le matinée del Circolo del Cinema bolognese fondato da Renzo Renzi con l'obiettivo di promuovere il cinema d'autore e di qualità. Tra i promotori vi erano figure di spicco come Lamberto Sechi, Enzo Biagi, Luigi Pizzi e Giovan Battista Cavallaro, il primo presidente fu lo storico dell'arte Roberto Longhi.
Il Fulgor si dimostra capace però anche di proporre una programmazione popolare e familiare: per intere generazioni, è la prima esperienza cinematografica, soprattutto grazie ai film d’animazione Disney, spesso proiettati in anteprima e con grande partecipazione del pubblico bolognese.
Dopo vari interventi architettonici e una ristrutturazione integrale degli spazi negli anni Novanta a opera dall’architetto Leone Pancaldi, la chiusura arriva nel 2007. Oggi, la riqualificazione in corso porta avanti un’eredità preziosa: il recupero degli elementi liberty, la valorizzazione della memoria popolare e la promessa di una sala accogliente, tecnologicamente evoluta e profondamente radicata nella tradizione cinefila bolognese.
FULGOR CINEMATOGRAFO – BOLOGNA 1913 è un progetto Pop Up Cinema Bologna, curato dall’architetto Simone Gheduzzi per Diverserighestudio, ed eseguito da T.h.e.m.a. e AhRCOS. In partnership con Poltrona Frau, Cinemeccanica e The plan.
28/07/2025, 17:44