IMAGINARIA FILM FESTIVAL 23 - I vincitori
Annunciati ieri sera i vincitori della
23esima edizione di Imaginaria, nella suggestiva cornice del Chiostro di San Benedetto. A trionfare nella
Main Competition il corto "
Long distance" (Francia, 2025, 8’30) di Iulia Voitova, con protagonisti un astronauta e un sub che viaggiano in direzioni apparentemente opposte “
per aver raccontato di come le infinite distanze siderali possono ospitare al pari delle più oscure profondità abissali le più umane delle emozioni. Con la forza di colori e pennellate cariche di consistenza e contrasti, i sentimenti dei protagonisti vengono compresi in modo profondo e chiaro, al pari dei segni semplici ma incisivi, proprio come la storia dei protagonisti. Perché a volte le distanze più difficili da colmare possono essere percorse grazie a delle emozioni tra le più difficili da narrare”.
Il
premio per la Music Video Competition, invece, è stato conquistato da
Davide Vicari e
Dario Imbrogno con "
Straniero RMX" (Italia, 2024, 4’05), videoclip musicale dell’omonimo brano del rapper Massimo Pericolo feat. Tedua e Neima Ezza “
per essere riusciti ad utilizzare in modo eccellente il linguaggio dell’animazione, fondendo estetiche e tecniche provenienti da tempi e culture diverse, perfettamente in linea con il tema raccontato nel brano musicale. Senza essere didascalico, il videoclip riesce a farci percepire di quanto “la diversità sia una ricchezza”, attraverso un linguaggio visivo che è la perfetta visualizzazione di un tema sempre attuale”.
Assegnato ieri anche il
FAN. Young European Talent Award, nell’ambito della rete FAN – Festivals Animation Network, nuova importante collaborazione europea cofinanziata da Europa Creativa - MEDIA, che riunisce insieme ad Imaginaria cinque importanti festival di animazione, tra cui Animafest Cyprus (Cipro), Animasyros (Grecia), CINANIMA (Portogallo), e Prime the Animation! (Spagna): a vincere i 5mila euro a sostegno del proprio percorso creativo e artistico, su decisione della giuria composta da Deanna Morse (USA), Joanna Quinn (Regno Unito) e Tamás Patrovits (Ungheria), "
Poppy Flowers" (Estonia, 2024, 4’24) della designer e artista cipriota Evridiki Papaiakovou, storia di un rapporto di riconciliazione tra una madre e una figlia. “
È un vero onore essere stata premiata e che tante persone abbiano avuto l’opportunità di vedere il mio film. Credo che i giovani abbiano molto da dire e che l’animazione sia un ottimo modo per farlo”, ha commentato Papaiakovou.
Nel pomeriggio, invece, spazio all’ultimo
Imaginaria Meetings di questa edizione: protagonista l’artista
Manuele Fior. "
Il disegno accomuna tutti" - ha raccontato durante l’incontro - "
è un’attività che si svolge fin da piccolissimi. Io ho continuato non perché penso di avere un particolare talento, ma perché vi trovo rifugio, un posto in cui poter stare al sicuro. Lorenzo Mattotti, che è il mio maestro, diceva sempre che da giovane disegnava per pura o rabbia, a sessant’anni invece per gioia. È più elaborato far sì che il disegno diventi una gioia, è un percorso che capisco molto bene. Quando me l’ha raccontato mi ha fatto pensare a Matisse, che cieco e in sedia a rotelle dipingeva figure e danze gioiose. La mia famiglia non voleva che io facessi questo mestiere, e gli anni ‘90 in Italia erano degli anni complicati per il fumetto. L’incontro con Coconino Press, poi, ha cambiato tutto. Da quel momento la mia vita è cambiata. Igort, che è schiettissimo, quando ho fatto Cinquemila chilometri al secondo, mi ha detto che stavo realizzando un romanzo di formazione e che stavo lavorando in punta di fioretto, vignetta dopo vignetta. Questa cosa mi è rimasta così impressa che oggi per me non esiste una vignetta di servizio, hanno tutte la stessa importanza. Come nella vita, ogni momento ha una sua importanza e può essere decisivo".
L’incontro è stato un’occasione anche per affrontare temi che spaziano dall’uso del colore agli strumenti digitali, fino ad arrivare all’intelligenza artificiale. “
Ho un amico che lavora con Peter Jackson in Nuova Zelanda in uno studio che è una punta di diamante nel settore, e mi dice che spesso riceve dei programmi che sono troppo complessi da utilizzare. Questo per dire che dell’intelligenza artificiale non sappiamo quasi niente. Stringendo il campo, perché potremmo parlare non solo degli illustratori ma anche di scrittori, medici, musicisti, avvocati, per me è un abisso terrificante. Con questo non voglio dire che lo condanno - se domani trovassero con l’intelligenza artificiale la cura per il cancro saremmo contenti - ma che quando hanno scoperto l’energia atomica il primo utilizzo non è stato edificante. Personalmente non sono preoccupato, al limite finirò per disegnare con uno stecchino sulla sabbia. Farlo dal vivo è una cosa bellissima, ed è un atto - come la danza - non sostituibile secondo me”.
24/08/2025, 12:43