LE GIORNATE DEL CINEMA MUTO 44 - Il bilancio finale
Quando le
Giornate del Cinema Muto nacquero nel 1982 potevano sembrare una follia che avrebbe avuto vita breve. Oggi, sono un migliaio gli accreditati che in una settimana fitta di proiezioni, eventi, presentazioni di libri e conferenze, giungono da 41 Paesi diversi (il 16% dagli Stati Uniti) a Pordenone. A questo numero si aggiungono gli oltre 400 abbonati da più di 30 Paesi per la sola programmazione online, realizzata in collaborazione con MYmovies. 115.500 le pagine visitate sul sito delle Giornate nel periodo del festival e su Facebook e Instagram si sono raggiunti 3.100.00 utenti unici, per un totale di 4.600.000 impression. Oltre 200 i titoli fra cortometraggi e lungometraggi provenienti da 40 archivi internazionali che hanno collaborato alla riuscita della 44a edizione del festival, presieduto da Livio Jacob e diretto da Jay Weissberg.
Le Giornate si confermano la manifestazione più prestigiosa per la conoscenza del cinema muto a livello internazionale per la varietà delle proposte e la qualità delle proiezioni su grande schermo, sempre accompagnate dal vivo da esecuzioni di singoli musicisti o di orchestre. Un festival che, assieme alla fitta rete di appuntamenti culturali distribuiti nell’arco dell’anno, ha contribuito al “rinascimento” di Pordenone e alla scelta di nominarla Capitale Italiana della Cultura 2027.
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Dopo dieci anni alla direzione del festival" - commenta
Jay Weissberg - "
una delle più grandi soddisfazioni è vedere sempre più giovani interessati al cinema muto. Oltre al Collegium che ci porta sempre nuovi studenti e studentesse da tutto il mondo, ha partecipato a questa edizione anche un nutrito gruppo dall’Università di Tor Vergata che ha realizzato un podcast, e fra il pubblico degli accreditati ci sono molti giovani che, una volta conosciuto il festival, ritornano a Pordenone. Insomma, stiamo seminando qualcosa, grazie a film e rassegne che si legano all’attualità e a un linguaggio cinematografico, quello del muto, che sa parlare anche alle nuove generazioni. Sono certo che riusciremo a mettere insieme un bel programma anche per la prossima edizione, quando presenteremo, fra gli altri, un’ampia retrospettiva sul cinema senza censura della Repubblica di Weimar; la seconda parte della rassegna dedicata a Italia Almirante Manzini, una vera riscoperta; e proseguiremo il nostro viaggio in Italia facendo tappa nel Lazio".
Intanto quest’anno retrospettive e omaggi hanno presentato un ampio panorama del cinema di tutto il mondo, dalle origini all’affermazione dell’industria e alla nascita del divismo. “Sei gradi di Charlie” ci ha portato nell’universo di Chaplin con materiali straordinari dall’archivio di famiglia e fra coloro che lo hanno ispirato, i suoi imitatori e i suoi allievi; uno scrigno prezioso si è rivelata anche la prima parte della rassegna su Italia Almirante Manzini; il cinema ucraino per i ragazzi ha presentato un particolare aspetto della produzione cinematografica fra il 1924 e il 1930, quando l’Ucraina era parte dell’Unione Sovietica; i grandi classici e i film del canone hanno proposto capolavori di Fritz Lang, Abel Gance, Harry Langdon, John Ford, e naturalmente i più amati: Chaplin con l’anteprima mondiale del restauro del MoMA di Shoulder Arms, e Buster Keaton, protagonista della preapertura di Sacile e della chiusura con Our Hospitality, che replicherà domenica alle 16.30 in collaborazione con il Teatro Verdi.
La rassegna dedicata alle regioni d’Italia, iniziata l’anno scorso con la Sicilia, è proseguita con successo anche quest’anno con la Liguria con film che ci hanno mostrato le bellezze del paesaggio, ma anche scene di vita familiare e rari film a soggetto. Il programma dedicato all’avanguardia belg il Belgio è la patria di Rene Magritte - ha offerto un quadro della sperimentazione con i film dei più importanti esponenti del documentarismo Henri Storck e Charles Dekeukeleire.
Ha avuto grande rilievo anche l’animazione con i film di Max Fleischer e della sua Factory, accompagnati a Pordenone dalla nipote Jane Fleischer Reid, che si è dedicata al recupero e al restauro dell’opera del nonno, un genio assoluto dell’animazione celebre nel mondo per aver inventato i personaggi di Betty Boop e KoKo the Clown. Sempre per l’animazione, un altro appuntamento prezioso e originale è stato quello con i Paper Movies giapponesi, originariamente su carta anziché su celluloide.
La musica, sempre una componente fondamentale del successo del festival, è stata molto apprezzata negli eventi di apertura e di chiusura, rispettivamente con l'Orchestra da Camera di Pordenone diretta da Ben Palmer e - nell’anno di Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura - l’Orchestra of the Imaginary di Lubiana diretta dal compositore sloveno Andrej Goričar.
Successo anche per il Duo Yumeno composto da Yoko Reikano Kimura e Hikaru Tamaki, per Laura Rossi che ha composto la partitura di The German Retreat and Battle of Arras (Ritirata tedesca e Battaglia di Arras) eseguita dall’Orchestra da Camera di Pordenone e dal Coro del Friuli Venezia Giulia; Cynthia Zaven e la sound designer Rana Eid che hanno creato ed eseguito dal vivo l'accompagnamento di Palestine: A Revised Narrative (Palestina: una narrazione riveduta). Superlativi, come sempre, gli accompagnamenti musicali dei pianisti Neil Brand, Günter Buchwald, Philip Carli, Mauro Colombis, Stephen Horne, Meg Morley, José María Serralde Ruiz, Donald Sosin, John Sweeney, Daan van den Hurk e dei musicisti Elizabeth-Jane Baldry (arpa) e Frank Bockius (percussioni).
Senza dubbio, The German Retreat and Battle of Arras e Palestine: A Revised Narrative sono stati l’evento di maggior originalità e uno dei più graditi dal pubblico, che – come per gli eventi di apertura, di chiusura e le serate di giovedì con Langdon e Chaplin e di venerdì con il film con George O’Brien e Dorothy Mackaill, l’attrice il cui volto è l’immagine di questa edizione – hanno registrato il tutto esaurito e hanno offerto un aggancio all’attualità e lo spunto per una riflessione su aspetti della storia che continuano a interrogarci, ieri come oggi.
Come ogni anno, dopo il festival, una selezione del programma sarà presentato a Parigi, alla Fondation Seydoux-Pathé, dal 29 ottobre al 18 novembre 2025.
Le Giornate del Cinema Muto danno appuntamento a Pordenone per la 45a edizione, che si svolgerà dal 3 al 10 ottobre 2026.
11/10/2025, 16:41