VENEZIA 82 - Al Lido si è tenuto l'incontro
"Cinecittà. Tax Credit. Cinema Globale"
La rilevanza del tax credit internazionale per il "Sistema Italia” è stata al centro l’incontro "
Cinecittà. Tax Credit. Cinema Globale" organizzato da Cinecittà e APE – Associazione Produttori Esecutivi, che si è tenuto all’Italian Pavilion del Lido di Venezia.
L'incontro ha visto la partecipazione di figure chiave del settore dell’industria audiovisiva: Manuela Cacciamani (Amministratore delegato di Cinecittà); Gian Marco Committeri (Dottore Commercialista e Presidente Smart Consulting Group); Marco Valerio Pugini (Produttore e Presidente APE); Enzo Sisti (Produttore) e Clayton Townsend (Produttore internazionale).
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Il tax credit è stato affiancato dallo sviluppo di professionalità e infrastrutture idonee come Cinecittà. Grazie a investimenti significativi, infatti, Cinecittà" – ha spiegato
Manuela Cacciamani, AD di Cinecittà - "
si sta preparando per diventare il primo hub d'Europa per la produzione audiovisiva entro la metà del 2026, con 25 teatri, 21mila metri quadrati di strutture e 10 ettari di backlot. Attualmente, le produzioni internazionali rappresentano almeno il 75-80% del fatturato totale di Cinecittà, rendendo il tax credit un elemento fondamentale per lo sviluppo del business”.
L'Italia è stata tra i primi paesi a introdurre questo tipo di incentivo, ottenendo un vantaggio competitivo. Tuttavia, la Spagna e altri paesi come Francia, Regno Unito e Germania hanno introdotto misure simili, intensificando la concorrenza. Inoltre, il recente deprezzamento del dollaro ha reso la produzione in Europa circa il 10% più costosa per le case di produzione statunitensi, rendendo il tax credit ancora più cruciale.
L'introduzione del tax credit internazionale 15 anni fa ha portato a un aumento esponenziale delle produzioni straniere in Italia. Questo meccanismo, che riduce il costo complessivo delle produzioni, ha dimostrato di essere molto efficace nell'attrarre investimenti esteri. “"
Un esempio tangibile" - spiega
Marco Valerio Pugini, produttore e presidente APE - "
del suo successo è il passaggio da circa 20 produzioni estere, con una spesa di 300 milioni di euro (di cui 60 solo per il famoso ‘Gangs of New York’) nel quinquennio precedente all'incentivo, a circa 80 produzioni, con una spesa stimabile in almeno 1,5 miliardi di euro nell'ultimo quinquennio". Questi investimenti sono considerati netti e generano incassi significativi per l’Erario tramite imposte, contributi e IVA, oltre a produrre effetti indotti come il "cine-turismo", che ha beneficiato diverse località italiane.
L'evento ha affrontato anche il rischio di abusi, come i cosiddetti "film fantasma". Un decreto direttoriale della DGCA (Direzione Generale Cinema e Audiovisivo), pubblicato a fine giugno, ha introdotto nuove prescrizioni per ridurre questo rischio. Queste includono l'obbligo di fornire, su richiesta, una perizia di congruità dei costi eleggibili oltre all'utilizzo di un conto corrente dedicato per garantire la tracciabilità dei pagamenti (escludendo le compensazioni). Si è discusso anche della possibilità di introdurre un "
Tax Credit Manager" per anticipare i controlli durante la fase di produzione, anziché affidarsi solo a riscontri formali e a consuntivo, prevenendo così comportamenti scorretti. "
Quelle appena introdotte sono previsioni" - ha spiegato
Gian Marco Committeri (Esperto tax credit audiovisivo, Presidente Smart Consulting Group) - "
che possono senz’altro contribuire a ridurre il rischio di pratiche abusive anche se probabilmente sarebbe utile anticipare i controlli nella fase della produzione, evitando così che la DGCA (e lo stesso soggetto che certifica i costi) si debba basare soltanto su riscontri formali e cartolari. Una sorta di “Tax Credit Manager” che produca report periodici alla DGCA. Nell’ottica di rendere ancor più appetibile il sistema di attrazione nazionale, si potrebbero anche valutare meccanismi che rendano più agevole il finanziamento del tax credit “in corso di produzione. Ogni modifica che abbia effetto di ridurre il cash flow necessario per produrre non potrebbe che essere ben vista dai produttori. Ad esempio, si potrebbe aumentare il tax credit sugli oneri finanziari specificamente relativi al finanziamento del tax credit per rendere l’opzione meno onerosa per i produttori".
In conclusione, il tax credit internazionale si conferma una leva strategica per la competitività dell'Italia e per lo sviluppo di Cinecittà. Tuttavia, si è ribadita la necessità di possibili aggiustamenti per garantire maggiore efficienza all’incentivo, ad esempio rendendo più agevole il suo finanziamento durante la produzione, e per rafforzare il contrasto a comportamenti non conformi.
28/08/2025, 17:17