FONDI FILM FESTIVAL 12 - I premi
Puntuale come la pioggia a settembre (pur senza esserne bagnato), anche quest’anno il
FONDIfilmFESTIVAL - Riviera d’Ulisse ci ha ricordato una Fondi ormai scomparsa sotto i riflettori del mondo.
È stato, come anche è capitato nelle precedenti edizioni, un festival “in movimento”. Prima a Terracina, con l’autore della fotografia cinematografica Vittorio Storaro. In seguito a Sperlonga, in cui diversi autori pontini hanno celebrato con i loro cortometraggi il nostro territorio. Infine il 18 settembre è approdato a Fondi insieme a un ospite d’eccezione, il quale ha dovuto anticipare l’incontro di un giorno per via di una rassegna cinematografica in suo onore in Corea del Sud: parliamo di
Marco Bellocchio, che, intervistato dal direttore artistico del FFF Marco Grossi, ha di fatto riepilogato la sua sessantennale carriera. Il regista piacentino ha dimostrato, attraverso il suo approccio, quanto ad un’artista non servino aforismi o grandi parole per parlare di sé, perché basta solo l’opera d’arte.
Da “I pugni in tasca” fino a “Rapito”, passando per “Marx può aspettare”, “Nel nome del padre”, “Diavolo in corpo” e “L’ora di religione”, i pomeriggi alla Sala Lizzani hanno fatto rivivere al pubblico del festival la visione artistica di uno dei più grandi cineasti della storia italiana.
Le esclusive però non si fermano qui, perché, oltre alla copia restaurata di “Roma ore 11” presentata ai ragazzi delle scuole superiori della città, il 20 settembre è stata la volta del film “Lo sgarro”, prodotto dal fondano Giovanni Addessi, con la regia di Silvio Siano e la supervisione del maestro del neorealismo Giuseppe De Santis. Il FFF ha avuto l’onore di ospitare la seconda proiezione nazionale della pellicola, di recente restaurata dalla Cineteca di Bologna, accompagnata dall’illustre presenza della protagonista femminile Gordana Miletic e dagli studiosi di cinema Giuseppe Luciano Cuomo e Paolo Speranza.
Fondi terra di cinema: lo è stata e continua tuttora ad esserlo. Esempio lampante è il nostro concittadino Michele Eburnea, ospite del festival per presentare, con il suo ex professore di liceo e ora regista Tony Saccucci, il loro nuovo film incentrato sulla figura del fotografo Adolfo Porry Pastorel: “Controluce”, Nastro d’Argento come Miglior Docufilm 2025.
Quest’anno la sezione “Immagini dal lavoro” ha sposato due tematiche cruciali – quelle del carcere e della riabilitazione – ospitando la direttrice della sezione femminile di Rebibbia Nadia Fontana, affiancata in un incontro dal regista del documentario “Qui è altrove - Buchi nella realtà” Gianfranco Pannone.
C’è stato anche spazio per il tema dell’inclusività. I ragazzi delle scuole secondarie di primo grado hanno avuto il piacere di vedere l’opera prima della regista Federika Ponnetti “Ugualmente diversi”, docu-film incentrato su tre ragazzi autistici che lavorano in una pizzeria le cui storie si intrecciano con quelle degli studenti di un liceo in stage. Gli alunni di Fondi si sono poi cimentati nella scrittura di un commento al film e i più meritevoli sono stati premiati nel corso della penultima serata.
Il 28 settembre è stato infine insignito del “Dolly d’Oro Giuseppe De Santis” al miglior regista emergente il regista napoletano Edgardo Pistone, che con il suo “pasoliniano” “Ciao Bambino” ha conquistato gli applausi di una Sala Lizzani gremita per l’evento finale.
Va sottolineato che Terracina con il Sindaco Giannetti e il Presidente della Fondazione Di Mario, Sperlonga con la Direttrice del Museo Nazionale Archeologico Ruggini e Fondi con il primo cittadino Maschietto, sempre attento e vicino agli importanti eventi culturali, mostrando la vera peculiarità di un autorevole amministratore, hanno fatto gli onori di casa con parole di apprezzamento per l’attività dell’Associazione Giuseppe De Santis.
Dunque, anche quest’anno la XXIV rassegna cinematografica, ricca di eventi e ospiti, ha portato alla luce una Fondi diversa, dedita al cinema e più in generale alla cultura, aprendosi inoltre alle nuove generazioni.
30/09/2025, 12:33