VALDARNO CINEMA FILM FESTIVAL 43 - Vince "La cosa migliore"
È "
La cosa migliore" del regista fiorentino Federico Ferrone, racconto di formazione che affronta i temi dell’identità culturale e della criminalità giovanile, ad aggiudicarsi il Premio Marzocco per il miglior film del
43° ValdarnoCinema Film Festival. La cerimonia di premiazione si è tenuta sabato 11 ottobre a San Giovanni Valdarno. Il premio è stato assegnato dalla giuria ufficiale presieduta dalla video artista iraniana Zoya Shokoohi; Elisa Battisitini e Claudia Porrello, entrambe saggiste e critiche cinematografiche (SNCCI); ed è stato consegnato dal sindaco di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi.
La giuria ha assegnato il premio Marzocco, simbolo della Città di San Giovanni Valdarno, intitolato a Marino Borgogni, a "La cosa migliore" di Federico Ferrone, con la seguente motivazione: “Per la capacità di raccontare con profondità e delicatezza una crisi personale che diventa specchio di una più ampia frattura generazionale e sociale. “La cosa migliore” crea strati di realtà che si sovrappongono e si intrecciano: adolescenza, famiglia, lavoro, educazione, credenze. Il film dà voce a prospettive intime e individuali, restituendo al contempo un affresco politico e ideologico che riflette la condizione di smarrimento di una generazione priva di punti di riferimento collettivi. Con uno sguardo lucido ma empatico, l'opera prima di finzione di Federico Ferrone affronta il lutto, la rabbia e il bisogno di appartenenza del giovane protagonista Mattia, restituendo con autenticità il vuoto lasciato da ideali perduti e l’urgenza di trovare un senso. Un esordio potente, che colpisce per maturità stilistica e profondità emotiva. Abbraccia più tempi con maturità, consapevolezza e una leggerezza lodevole, nel senso migliore del termine. Il suo protagonista Luka Zunic, mai lontano dall’occhio della macchina da presa, mostra lodevoli e attente doti recitative. Non è da meno l’intera squadra attoriale.”
Il premio Marzocco per il miglior cortometraggio in assoluto è andato a “Burul” di Adilet Karzhoev (Kazakistan) “per aver raccontato con originalità e leggerezza una storia di emancipazione femminile che trasforma un divieto in una risorsa, ribaltando simbolicamente e concretamente le dinamiche patriarcali che opprimono la protagonista. Burul affronta la lotta per l’autodeterminazione con un tono di commedia che non sminuisce la forza del messaggio, ma lo rende ancora più accessibile e incisivo. La regia dimostra grande cura nel costruire ambienti credibili e vissuti, in cui ogni spazio è valorizzato e abitato con naturalezza da interpreti convincenti. Il lieto fine, segnato da una riconciliazione familiare, conferma la possibilità di cambiamento e di dialogo anche all'interno delle strutture più rigide. Un corto che colpisce per equilibrio, energia e intelligenza narrativa”.
Il Premio “Amedeo Fabbri” alla miglior interpretazione maschile a Daniele Scardini per il film “Unicorni” di Michela Andreozzi “per aver interpretato con autenticità e delicatezza Blu, un bambino che sfida le convenzioni di genere con innocenza e determinazione. Daniele Scardini restituisce con sensibilità le emozioni e i conflitti di un personaggio ancora poco accettato nella società, offrendo una prova intensa, credibile e profondamente toccante. Inoltre per la sua presenza scenica, sempre credibile e profondamente empatica, dà forza a una narrazione necessaria, che parla di identità, coraggio e accettazione. Complici l’istinto e la spontaneità di un giovanissimo nel suo ruolo di “bambino” prima che di attore e interprete, ma a servizio di un ruolo che riveste con grande mimetismo e di un “personaggio” che fa suo al 100%”. Una menzione speciale per l'interpretazione maschile è stata assegnata a Luca Zunic per “La cosa migliore” di Federico Faraoni.
Il Premio “Amedeo Fabbri” alla miglior interpretazione femminile è andato a Giorgia Faraoni per “L'origine del mondo” di Rossella Inglese “per aver restituito con straordinaria sensibilità e intensità emotiva il tormento interiore di una giovane donna intrappolata tra colpa, paura e desiderio di redenzione. Nel ruolo di Eva, Giorgia Faraoni dà vita a un personaggio complesso e sfaccettato, capace di muoversi tra fragilità e determinazione, silenzi e slanci emotivi, in un percorso di confronto profondo con la verità e con sé stessa. La sua interpretazione, misurata e potente, regge l’intero arco narrativo del film e rende credibile e toccante una relazione tanto improbabile quanto autentica, riuscendo a far emergere, senza forzature, la tensione morale e il bisogno disperato di liberazione che attraversano la protagonista. Un’interpretazione matura e coinvolgente, che lascia il segno”.
Il premio “Banca del Valdarno”, al film capace di mettere in risalto i valori della cooperazione e della solidarietà, è stato assegnato a “Radio Solaire” di Federico Bacci e Francesco Eppesteingher che racconta l’incredibile storia del bolognese Giorgio Lolli, ex operaio e sindacalista diventato pioniere delle radio libere in Africa per A Radio Solaire “per l’ottima lettura che il film dà, inevitabilmente, della sua dimensione politica, combattente e corsara: inevitabile farlo e inevitabile cogliere l’importanza della parabola di Giorgio Lolli - figura rivoluzionaria - nonché la sua attualità. Il documentario, oltre a mettere in risalto questa personalità, approfondisce e mette in discussione anche l’uso fondamentale delle tecniche di comunicazione di massa in contesti sociali e geografici difficili, soprattutto in confronto a quelli in cui i media non sono liberi. Qualcosa di cui oggi c’è ancora bisogno in molte parti del mondo. Molto significativa l’iniziativa dei registi di creare una stazione radiofonica, finanziata in parte attraverso il crowdfunding: un’azione che va oltre la semplice realizzazione di un documentario, proseguendo concretamente il percorso del protagonista stesso”. E al cortometraggio “C’è da comprare il latte” di Pierfrancesco Bigazzi, delicata riflessione sulla malattia di Alzheimer, “per la capacità di evocare, senza retorica né didascalismi, il valore profondo della solidarietà tra individui attraverso un racconto delicato, ironico e ricco di sfumature. Con una regia precisa e mai invadente, “C’è da comprare il latte” affida alle immagini, agli sguardi e ai silenzi il compito di far emergere un legame umano inatteso e autentico. Il confronto tra i due protagonisti, interpretati magistralmente da Alessandro Benvenuti e Roberto Abbaiati, si trasforma da sfida a incontro, rivelando una cooperazione silenziosa che scava nel passato e costruisce possibilità nel presente. Realizzato in modo indipendente e sostenuto da un crowdfunding territoriale, il film incarna in sé, anche nella sua produzione, i valori di partecipazione, mutualità e comunità che il premio intende riconoscere”.
Tra gli altri riconoscimenti: il premio “Cineclub Fedic Sangiovannese” intitolato a Luciano Becattini, al miglior film diretto da registi nati o residenti in Toscana è stato assegnato C’è un posto nel mondo di Francesco Falaschi. Il Premio Diari di Cineclub per il miglior film è stato assegnato a Rochelle di Tom Furniss (Nuova Zelanda, 2024) con due menzioni speciali a: Hatch di Alireza Kazemipour (Canada, 2024) e Majonezë di Giulia Grandinetti (Albania/Italia, 2024). Il premio “Franco Basaglia”, assegnato dall’Associazione F. Basaglia di Arezzo al film che meglio rappresenti le tematiche della salute mentale nel nostro presente in Italia e nel mondo è andato in ex equo a “La vita da grandi” di Greta Scarano e “Women for Iran” di Sara Hourngir. Il premio A.N.P.I, assegnato dal direttivo della sezione A.N.P.I Valdarno al miglior film capace di rappresentare i valori storici e ideali dai quali è nata la Costituzione della Repubblica Italiana è stato assegnato a “L’abbaglio” di Roberto Andò.
In aggiunta, il Premio “ValdarnoCinema Film Festival Kids” assegnato dagli allievi delle scuole primarie e secondarie di primo grado al film di animazione è stato assegnato a “Black(out) and white” di Gianni Zauli. Il Premio “Accademia della Nunziata” a “C’è da comprare il latte” di Pierfrancesco Bigazzi con una menzione speciale al documentario “Radio Solaire” di Federico Bacci e Francesco Eppesteingher. Il Premio “Libera Università del Valdarno” è stato assegnato a “La vita da grandi” di Greta Scarano con due menzioni speciali a “C’è da comprare il latte” di Pierfrancesco Bigazzi e “La cosa migliore” di Federico Ferrone. Il premio Giuria Giovani è stato assegnato a La cosa migliore di Federico Ferrone con menzione speciale al cortometraggio “C’è da comprare il latte” di Pierfrancesco Bigazzi. Il premio “Natale nel mondo” è stato assegnato a “C’è da comprare il latte” di Pierfrancesco Bigazzi. Il Premio Consulta giovani è stato assegnato a “Radio Solaire” di Federico Bacci e Francesco Eppesteingher.
13/10/2025, 12:41