L'INCATO - Il 27 novembre proiezione speciale
al Cinema Arlecchino di Milano
Fondazione AEM - Gruppo A2A, in collaborazione con Cineteca Milano, giovedì 27 novembre 2025 alle 20.00 propone una serata speciale al cinema Cineteca Milano Arlecchino dedicata alla proiezione del docufilm "
L’Incanto" (Italia, 2025, 85′, colore) di Tomaso Pessina, presentato in anteprima alle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia. La serata vedrà la partecipazione, oltreché del regista, anche di Alberto Martinelli, Presidente di Fondazione AEM, di Giancarlo Zappoli, storico e critico di cinema nonché direttore di mymovies.com e dell’architetto e scrittore Gianni Biondillo.
Il docufilm "
L’Incanto", prodotto da Twin Studio con il contributo di Fondazione AEM, esplora la magia del cinema attraverso lo sguardo di Pupi Avati, maestro della Settima Arte, e la storia del cinema-teatro Odeon di Milano, capolavoro déco ormai chiuso, costruito nel 1929 e progettato dal bisnonno del regista, l’architetto Aldo Avati (con Giuseppe Laveni). Un viaggio personale e visivo tra memoria, appartenenza e immaginario, dove animazioni, filmati d’archivio e conversazioni intime si intrecciano per raccontare non solo un autore, ma il potere stesso del cinema di incantare e trasformare.
"
Il cinema è stato progettato e costruito nel 1929 dal mio bisnonno Aldo Avati, uno degli architetti più in vista di quegli anni. Quando ero bambino si andava con nonna e famiglia all’Odeon. Sempre quando ero bambino, una volta l’anno circa si andava a vedere il nuovo film di Pupi Avati, la gloria di famiglia. Allora Pupi non l’avevo mai conosciuto né incontrato. Ma il suo cinema sì. Poi è successo che mi sono innamorato del cinema e che poi ho finito per lavorare al fianco di Pupi per molti anni. Questo è un film personale, ma non è un film su di me. È un film sul cinema. Su un autore, e anche sull’Incanto" - ha dichiarato
Tomaso Pessina".
Fondazione AEM ha sostenuto e collaborato alla realizzazione del docufilm "
L’Incanto" per mantenere il ricordo e trasmettere la memoria di uno dei luoghi più importanti sia per la modernizzazione di Milano, sia per la sua cultura cinematografica: il Cinema Odeon.
Prima di diventare uno dei cinema più importanti della città e attrarre nel corso del Novecento innumerevoli cinefili, dal 1883 fino alla sua dismissione negli anni Venti l’edificio ha ospitato l’ex centrale di Santa Radegonda, il primo impianto termoelettrico continentale, secondo al mondo dopo la centrale di Pearl Street di Thomas Edison a New York (1882), che permise l’illuminazione elettrica del Teatro Manzoni (primo esempio al mondo di teatro illuminato da una centrale termoelettrica), e successivamente di piazza Duomo e del Teatro alla Scala. All’ombra dell’allora insolita alta ciminiera che “minaccia d’abbrunire i poetici candori del nostro Duomo”, grazie all’intuizione di Giuseppe Colombo, all’interno di un vecchio teatro abbandonato sorse dunque in pieno centro cittadino la centrale che diede il via nel nostro Paese alla seconda rivoluzione industriale e per la città di Milano a un processo di modernizzazione che portò rapidamente all’elettrificazione delle linee tranviarie e alla fornitura di energia alle industrie e ai privati. Un compito che in breve fu raccolto dalla nascente municipalizzata elettrica del Comune di Milano (1910), puntando fin dal principio non più alle poche risorse fossili, quanto al cospicuo patrimonio idroelettrico dell’Alta Valtellina per portare alla metropoli milanese un “fiume di luce” necessario alla sua crescita economica e sociale. Il contributo di Fondazione AEM, sia per la parte storico-documentale, sia per la produzione del docufilm, è stato dunque un atto dovuto nella preservazione di questa straordinaria storia comune.
20/11/2025, 11:28