5 NANOMOLI - Da oggi in streaming su OpenDDB
Valentina Petrillo è la prima atleta transgender al mondo a competere alle Paralimpiadi. A Parigi 2024 ha conquistato le semifinali dei 200 e 400 metri nella categoria T12 - ipovedenti, e la sua performance sportiva e il grande messaggio di inclusione che questa vicenda rappresenta hanno attratto l’attenzione dei media di tutto il mondo. Il film documentario “
5 nanomoli - Il sogno olimpico di una donna trans”, per la regia di Elisa Mereghetti e Marco Mensa, dedicato alla sua straordinaria storia, arriva ora disponibile in streaming su OpenDDB da oggi giovedì 20 novembre, nel giorno del Transgender Day of Remembrance, una ricorrenza per commemorare le vittime dell'odio e del pregiudizio verso le persone transgender. Tutte le informazioni sono sul sito:
https://openddb.it/film/5-nanomoli/.
Il film, prodotto da Ethnos in collaborazione con Gruppo Trans APS e con il contributo della Regione Emilia-Romagna, affronta alcune delle questioni più scottanti legate alla partecipazione delle persone transgender nelle competizioni sportive di alto livello, attraverso la vicenda sportiva e umana di Valentina a partire dal 2019, quando l’atleta ha intrapreso la terapia ormonale e il suo percorso di transizione verso il genere femminile. Da allora Valentina ha lottato strenuamente per vedere riconosciuto il suo diritto, sancito dai regolamenti sportivi internazionali, di poter gareggiare nella categoria femminile. Oggi la battaglia di Valentina è di esempio per molte persone che vedono nello sport una possibilità di inclusione e di affermazione della propria identità.
Siamo a Bologna, Valentina Petrillo è un'atleta transgender con disabilità visiva. Soffre della sindrome di Stargardt, una malattia genetica manifestata quando aveva 14 anni, che limita il suo campo visivo di circa il 50%. La transizione di Valentina inizia nel 2019, quando decide di fare coming out con sua moglie e la sua famiglia. Comincia quindi a prendere ormoni per femminilizzare il suo aspetto e per affermare la sua identità una volta per tutte. Prima della sua transizione, aveva vinto diversi titoli italiani correndo nelle categorie maschili. La sua specialità sono i 200m, gli stessi di Pietro Mennea, che vinse la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Mosca 1980, e che è il suo idolo e il suo modello. Oggi Valentina è decisa a realizzare il suo sogno: correre ai Giochi Paralimpici di Tokyo come prima atleta trans* italiana. Il suo obiettivo può sembrare raggiungibile. I criteri che deve soddisfare per poter correre nella categoria femminile sono chiari: deve mantenere i suoi livelli di testosterone nel sangue al di sotto di 5 nanomoli per litro per 12 mesi o più. E, naturalmente, deve correre abbastanza veloce per ottenere la qualificazione.
Le soddisfazioni iniziano a settembre 2020: la FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) le permette di gareggiare nella categoria femminile ai Campionati Italiani Paralimpici. Vince tre medaglie d'oro. È la prima volta in Italia che una persona transgender gareggia nella sua categoria di elezione. Dopo la prima gara nella categoria femminile, la sua storia attrae l'attenzione dei media. Viene poi chiamata a partecipare ai Campionati Europei Paralimpici di Bydgoszcz, in Polonia. È la prima volta che un atleta transgender gareggia a livello internazionale, indossando la divisa della nazionale italiana: è un altro grande passo avanti.
Elisa Mereghetti ha iniziato la sua carriera professionale presso la RAI Corporation di New York. Ha diretto decine di documentari e diverse campagne di comunicazione sociale tra cui produzioni per la RAI - Televisione Nazionale Italiana, varie emittenti internazionali, ONG e per UNDP - Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. I suoi film, girati principalmente in Africa, Asia e Sud America, si concentrano su tematiche culturali e ambientali, storie di donne, temi sociali, antropologici e sviluppo. È consulente di comunicazione per la campagna internazionale Rights of Mother Earth e dirige la campagna d'impatto per il film “5 nanomoli – il sogno olimpico di una donna trans”.
Marco Mensa, regista e direttore della fotografia, è attivo nel settore audiovisivo dal 1980. Ha diretto e fotografato diversi reportage e documentari pluripremiati per la RAI, per il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite e per numerose associazioni e organizzazioni non governative, filmando in numerosi paesi del mondo. Ha fotografato diversi cortometraggi e mediometraggi di finzione. Le sue foto sono state esposte in diverse mostre in Italia e all'estero (Parigi, Varsavia, New York, Asmara, Gerusalemme). Ha curato gli effetti materici per numerose produzioni.
20/11/2025, 21:27