PERSO[A]NOMALIA - Il 2 dicembe proiezione
all’Istituto Polacco di Roma
Martedì 2 dicembre 2025 presso l’Istituto Polacco di Roma di via Vittoria Colonna 1, verrà presentato alle 19.00 "
PERSO[A]NOMALIA": il documentario di Stefano Scialotti prodotto da DinamoLab in collaborazione con il MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici del Comune di Bologna, con l’Istituto Polacco di Roma e con Freak Andò Antiquariato Modernariato Design e dedicato all’omonima mostra di Robert Kusmirowski presente al MAMbo fra il giugno 2024 e il gennaio 2025, che sarà presente all’evento: un vero e proprio viaggio visuale e non solo nella memoria. Attraverso i vecchi oggetti la poetica dell’artista polacco incontra il patrimonio unico di frammenti conservati al Museo per la Memoria di Ustica del Settore Musei Civici del Comune di Bologna: testimonianze materiali che, a oltre quarant’anni dalla tragedia, continuano a custodire storie e assenze. Alla serata saranno presenti, come si diceva, l’artista Robert Kuśmirowski, il regista Stefano Scialotti, i curatori della mostra bolognese Lorenzo Balbi e Marinella Paderni e Maurizio Marzadori dal Freak Andò Antiquariato Modernariato Design, figura fondamentale per la mostra.
Il film si apre dunque tra i frammenti dell’aereo Itavia al Museo per la Memoria di Ustica del Settore Musei Civici del Comune di Bologna, luogo in cui la storia e l’arte si fondono nel ricordo di una tragedia collettiva. Dalle immagini dei resti del DC9 Itavia e dall’installazione di Christian Boltanski, che con le sue 81 luci, specchi e voci ricorda le 81 vittime, prende forma un percorso poetico e visivo che conduce alla mostra"
PERSO[A]NOMALIA" di Robert Kusmirowski. Le immagini si muovono lentamente tra i resti ricomposti, le luci di Boltanski si accendono in ricordo delle vittime, mentre gli altoparlanti sussurrano parole di vita normale. Questo incipit diventa una soglia: dal lutto alla creazione, dalla memoria alla rinascita artistica della mostra "
PERSO[A]NOMALIA". La musica originale, composta dallo stesso Robert Kusmirowski, accompagna tutto il film e riflette la poetica dell’artista: suoni lenti, materici, capaci di evocare il tempo, l’usura e la presenza silenziosa degli oggetti.
"
Un giorno, aprendo un’altra scatola, in cui un tempo qualcun altro aveva chiuso il suo intero mondo, mi sono reso conto" - spiega proprio
Robert Kusmirowski - "
che questi oggetti hanno molto più da dire di tutte le persone che ho mai incontrato in questi cinquant’anni. Sono un portiere. Colleziono cose che gli altri abbandonano, dimenticano o per le quali semplicemente non trovano spazio.” E aggiunge: “A volte penso che la mia vita sia troppo simile a questi oggetti. Ognuno di loro ha la propria storia, il proprio passato, e io sono qui per vegliare su di loro. Come se qualcuno mi avesse affidato la cura di un mondo che sta scomparendo".
Le riprese della mostra restituiscono lo sguardo rispettoso e contemplativo dell’artista: lunghi piani sequenza, dettagli, e una fotografia che dialoga con la luce e la materia. Nessuna voce narrante, ma brevi interviste con Robert Kusmirowski, Lorenzo Balbi (Direttore MAMbo), Marinella Paderni (storica dell’arte) e Maurizio Marzadori (Freak Andò). Ne emerge un racconto corale su come l’arte possa farsi custode della memoria e del tempo.
25/11/2025, 15:21