Sinossi *: La creazione di una macchina in grado di dipingere senza la presenza dell’artista provocò a Andy Warhol invidia e ammirazione.
“Deve essere l'opera a parlare e non l'artista”. Questo è un mantra dell'arte contemporanea.
Ma cosa succede se si indagasse sul ruolo dell'artista, intervistando performance artist per i quali la presenza dell'artista è il fulcro dell'opera? Essere artisti è una condizione innata, come quella dello sciamano (che non si può far altro che accettare o allontanare) o è frutto dell'acquisizione di esperienze e preziosi incontri?
Un dialogo intimo e profondo che scava le vere ragioni che hanno spinto alcuni protagonisti dell'arte estrema per eccellenza, la performance art, a mettere a nudo identità, corpo e ad utilizzare il proprio (vero) sangue in scena attraverso una forma espressiva che non conosce compromessi tra vita e morte.