Nata a Tunisi il 15 aprile 1938 da genitori siciliani, sembrava destinata a una vita forse da insegnante. Il destino la spinse, quasi per caso, sul set del film I giorni dell’amore con Omar Sharif, poi a un concorso di bellezza e infine a Roma, per frequentare la Scuola Nazionale di Cinema. Dopo il dramma personale di una gravidanza taciuta, trovò nel produttore Franco Cristaldi un tutore, ma anche un vincolo pesante. Con lui esordì ne I soliti ignoti di Monicelli (1958) e, sebbene doppiata, il suo fascino si affe...visualizza tuttoermò inatteso ma inarrestabile.
In pochi anni arrivarono i maestri che la trasformarono in attrice consapevole: Germi, Bolognini, Zurlini. Il 1960 fu l’anno della svolta: Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, Il bell’Antonio di Mauro Bolognini e La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini. Tre anni dopo, Cannes applaudì Il Gattopardo di Visconti e 8 ½ di Federico Fellini: Claudia Cardinale era ormai una diva internazionale. Sulla Costa Azzurra l’attrice italiana era già conosciuta dopo il successo di La viaccia di Bolognini e del già citato La ragazza con la valigia. Sempre nel 1963 da citare La ragazza di Bube (1963) di Luigi Comentini, il primo film in cui non sarà doppiata.
Hollywood la accolse con entusiasmo: sei mesi l’anno a Los Angeles, ruoli in La Pantera Rosa di Blake Edwards con David Niven e Peter Sellers, accanto a John Wayne, Rita Hayworth, Rock Hudson. In Italia illuminò Il giorno della civetta di Damiano Damiani, fu protagonista di Vaghe stelle dell’orsa ancora di Visconti e soprattutto regalò una delle più emozionanti prove femminili della storia del western e del cinema italiano (e non solo), con C’era una volta il West (1968) di Sergio Leone.
Negli anni Settanta, dopo la fine del sodalizio coniugale e professionale con Cristaldi, crescevano le partecipazioni a film francesi come quando nel ’71 avvenne l’atteso faccia a faccia con la rivale Brigitte Bardot in Le pistolere di Christian-Jacque. Furono poi Bolognini (Libera amore mio) e Visconti (Gruppo di famiglia in un interno) a ridarle il piacere di tornare a casa. Quindi ci fu l’incontro con Pasquale Squitieri, compagno nella vita e sul set (cinque film insieme, tra cui I guappi nel 1974 e Claretta nel 1984). Con lui ebbe la seconda figlia, Claudia Squitieri. Negli anni 70 e 80 alternò film italiani e francesi, grandi produzioni e sfide d’autore: fu Maria Maddalena nel Gesù di Franco Zeffirelli, la protagonista de La pelle di Liliana Cavani, musa di Werner Herzog in Fitzcarraldo, intensa in La storia di Comencini dal bestseller di Elsa Morante; e recitò anche nell’Enrico IV di Marco Bellocchio (1984).