Sinossi *: Dopo un blitz fallito in cui ha perso le tracce di Eduardo Iodice, il suo nemico giurato, l’ispettore della Mobile Vincenzo Palmieri è andato il più lontano possibile da Napoli fino ad arrivare a Stoccarda dove lo incontriamo vestito dal suo alias FlatFoot mentre combatte un incontro di wrestling. Solo nello spogliatoio si toglie la maschera e torna Vincenzo Palmieri. Ognuno inganna il proprio dolore come può, e lui ha trovato questo: mettersi addosso una maschera e fare a botte per finta. Vincenzo in realtà a Stoccarda è un’agente sotto copertura dell’Interpol. Durante un’intercettazione sente un nome, anzi quel nome: ‘O moschillo, il soprannome di Eduardo Iodice dato per morto in Brasile. Ma Vincenzo non crede ai fantasmi e decide di tornare a casa. Per Vincenzo ritornare nella sua città d’origine, una Napoli diversa ma che custodisce ancora la sua anima, significa chiudere un cerchio.
Torna in servizio accolto dal Vicequestore Ruotolo, che lo conosce da sempre e lo stima pur sapendo che Palmieri usa quei metodi anticonvenzionali imparati dal Commissario Rizzo detto Piedone, la leggenda di tutti gli sbirri di Napoli. Ruotolo conosce anche l’ossessione per Iodice del suo sottoposto, perciò mette Vincenzo in squadra con la commissaria Sonia Ascarelli, una poliziotta molto diversa da lui. I due si daranno filo da torcere ma impareranno a conoscersi e Sonia scoprirà che dietro la determinazione di Vincenzo per la cattura di Iodice si nasconde molto di più: un uomo di grande umanità, sempre dalla parte dei più deboli con la propensione a proteggere i giovani. Nella nuova squadra allocata al porto di Napoli, Vincenzo trova la new entry Michele Noviello che subito lo prende ad esempio e Valentina Capezio, vecchia collega nonché amica. Tra un’indagine e l’altra, con casi legati all’attualità, non mancheranno colpi di scena e sorrisi, Vincenzo proverà a fare pace con i propri fantasmi.