Sinossi *: Un intreccio di riflessioni sulla precarietà lavorativa attraverso linguaggi differenti: le voci delle persone che vivono, oramai da anni, la precarietà come unica condizione possibile; il teatro narrazione, che ci restituisce uno sguardo ironico e amaro su questa realtà; le immagini d’archivio che ci invitano ripercorrere la memoria - storica e sociale - della quale siamo figli e infine i disegni che ci permettono il coraggio di continuare a credere in noi stessi, nei nostri sogni. La precarietà qui è raccontata come comune denominatore di vite differenti per età, carattere, estrazione sociale, culturale, etnica e che condividono una condizione d’esistenza.