Sinossi *: Nel suo cortometraggio, "Spring of a Dancer", Damiano Fina invita il pubblico a intraprendere un viaggio poetico e filosofico in cui la danza diventa il linguaggio dell'invisibile. Oggi, danzare di fronte alle guerre, al perpetuarsi della violenza e alla messa in discussione delle libertà acquisite è un atto di sfida. Damiano Fina ci ricorda che “anche il cemento può essere conquistato dai fiori”.
La domanda centrale del film "Spring of a Dancer" di Damiano Fina propone una ricerca di senso rispetto alla danza. Il cortometraggio non offre risposte facili, ma ci immerge nel potere sacro e trasformativo della danza, cercando il gusto di interrogare più che di rispondere.
Spring of a Dancer non è un film da guardare, ma un rituale da vivere. Al centro del cortometraggio c'è una riflessione che collega le domande che l'umanità si pone dal momento in cui ha rivolto lo sguardo alle stelle e agli eterni moti del cielo.