Sinossi *:
Un documentario dedicato a Pupi Avati, uno dei maggiori registi del cinema italiano. È lo stesso Pupi Avati a raccontarsi davanti alle telecamere, rievocando la sua grande passione per la musica e il sogno di diventare un jazzista, che svanì quando nella band nella quale suonava fece il suo ingresso il più talentuoso Lucio Dalla. La visione di “8½” di Federico Fellini accese l’altra sua grande passione, quella per il cinema. Attraverso sequenze dei suoi film più noti, Avati ripercorre la sua carriera di regista e sceneggiatore, dall’esordio nei primi anni sessanta, alla realizzazione dei film che lo hanno consacrato come uno dei maggiori autori del nostro cinema. La sua filmografia si caratterizza per l’originale intreccio di realtà e fantasia, per il tema della memoria, visto spesso in chiave nostalgica, e per una personale rilettura dell’horror e del genere avventuroso. Critici, amici e attori che hanno interpretato i suoi film e lo hanno conosciuto sia come artista che come uomo arricchiscono un ritratto denso e affascinante, che la Rai dedica a uno dei più apprezzati registi italiani.



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