Sinossi *: "Di cattivo umore, critica verso tutto e amara di rancore”, questa è la descrizione di Isabella D’Este che ne fa Maria Bellonci nel suo capolavoro
“Rinascimento Privato” la biografia romanzata tradotta in tutto il mondo della Marchesana di Mantova che papa Giulio II e il marito Francesco Gonzaga - di mestiere combattente che una volta vince e due non definiscono senza troppi giri di parole “puttana ribalda”, mentre per Carlo V è la sola gran donna che vi sia in Italia.
Quello di Isabella è un compito difficile: donna, sola, cittadina del ‘400 eppure riesce a far splendere sotto il suo regno il piccolo marchesato di Mantova e a lasciare una memoria indelebile che arriverà fino a noi.
Maria Villavecchia in Bellonci non è da meno, scrittrice raffinata si trova anch’ essa a capo di un regno quello del Premio Strega che agli albori aveva condiviso con l’adorato marito Goffredo Bellonci; due donne a quattrocento anni di distanza
con i rispettivi “governi “ in un viaggio tra Mantova e Roma che la regista e autrice Anna Testa mette in correlazione sondando le similitudini, gli snodi e le divergenze in un dialogo arricchito dagli interventi di studiosi dell’ arte e della
letteratura.
Attraverso le voci della scrittrice Melania Mazzucco, delle storiche dell’ arte Raffaella Morselli e Belinda Granata, del critico letterario Arnaldo Colasanti e del direttore del Premio Strega Stefano Petrocchi, il documentario parla in sintesi del rapporto delle donne col potere e con il tempo in cui nulla è da sottovalutare nemmeno l’immagine perché l’arte dell’apparire è coscienza del vestire.
Mantova, Palazzo Ducale; Roma, Villa Giulia che ospita ogni anno il Premio Strega e l’appartamento di Maria e Goffredo Bellonci ora sede dell’
omonima Fondazione sono i luoghi deputati in cui il pensiero di Maria Bellonci parla attraverso la sua Isabella in un processo mitopoietico contraddistinto da una incredibile attualità.