Sinossi *:
Cibo, acqua, libro, parola, bellezza, terra, mare, amore, calore, uomo, donna, desiderio. Da cosa ci separa la nostra gabbia? Ci blocca oppure ci protegge?
Un filo spinato è una forma semplice, un Con pazienza Lunardi ha costruito la sua gabbia: un oggetto iconico, freddo, surreale. Ha saldato il reticolato alla struttura, ha montato i telai e i ganci. Filo per filo, tubo per tubo, bullone per bullone la catarsi dei suoi incubi ha preso forma, l'ossessione interiore è stata fatta oggetto tangibile.
La gabbia a cui allude è quella in cui ci muoviamo ed è diventata sempre più stretta. È un sarcofago dentro cui la vita migra da un angolo all'altro, immersa nella solitudine, alla ricerca di un orizzontetableau vivant che rappresentano, attraverso il corpo degli attori, una delle condizioni di cui facciamo esperienza in una società pervasa dall’egotismo. Egotismo, attenzione, che non può essere livellato sul concetto di egoismo poiché rappresenta la perversione di chi risolve ogni realtà in sé medesimo e solo in sé medesimo. Il percorso introspettivo di The cage mira alla ricerca di quei vincoli che costringono la vita della persone entro limiti che possono solo sfociare nella negazione degli altri. E per una paradossale e grottesca conseguenza portano fino alla negazione di sé.

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