Sinossi *: Dopo una laurea trionfale in filosofia teoretica, Marta riesce a trovar lavoro solo come baby- sitter e quindi come telefonista nel call-center della Multiple Italia, un’azienda che commercializza un moderno elettrodomestico. Questa ragazza colta, curiosa, gentile e taciturna si avventura così in un mondo per lei sconosciuto e fantasmagorico di giovani esultanti telefoniste e venditori invasati, danze motivazionali, jingle aziendali, premiazioni, applausi e penitenze concordate. All’inizio scopre con sorpresa che il clima da scuola elementare di quel lavoretto, con la capo-telefonista nei panni della maestra ora indulgente ora severa, e la serena incoscienza delle compagne di lavoro, le regalano un inatteso buon umore che in parte la rinfranca dalla delusione verso l’ambiente accademico cui aveva dedicato con passione ostinata gli anni migliori della sua giovinezza, e che dopo la laurea le aveva riservato solo porte chiuse, e prospettive di attesa infinita. Adesso Marta sembra persino immergersi nella spensieratezza di quel mondo per lei sconosciuto in cui ci si entusiasma per le vicende del “Grande Fratello”, per gli stivali ultimo grido della capo-telefonista Daniela, e per lo stile confidenziale, da allenatore di una squadra sportiva, del carismatico boss della Multiple, Claudio Santarosa. Marta si affeziona al venditore Lucio, candidamente esaltato da improbabili prospettive di successo con le vendite a domicilio; impara a sorridere, insieme alle colleghe, degli inutili tentativi dell’attivista della Cgil-Nidil Giorgio Conforti di predicare il verbo delle tutele sindacali in quella moderna landa senza diritti. Ed infine, con la piccola Lara, bambina misteriosa e intelligentissima, della quale è baby-sitter, e con la di lei madre Sonia, ragazza madre immatura, ignorantissima e allegramente sciagurata, anche lei telefonista della Multiple, Marta stabilisce una specie di sgangherata e precaria famiglia, in un disordinato appartamento dall’aria provvisoria, forse occupato abusivamente, in quella nuovissima periferia romana che potrebbe assomigliare a Miami o a Singapore. Finché Marta, man mano, non si rende conto che dietro la facciata allegra, da villaggio vacanze, di quel luogo di lavoro, si cela la violenza inquietante dell’abuso, del plagio e dello sfruttamento di tante ragazze e ragazzi inconsapevoli. E decide così di rivolgersi a quel sindacalista paziente e tenace, deriso da tutti, per vuotare il sacco e riferirgli quel che davvero accade in quell’azienda dai metodi così moderni. Dalla sua preziosa, segreta testimonianza prenderà vita un’iniziativa pubblica di denuncia, che però, sulle prime, avrà l’effetto di complicare ulteriormente le cose…
Tutta la vita davanti. E’ la condizione esistenziale di Marta e di quelli come lei. Ed è il titolo di questa specie di affresco beffardo e struggente, comico e crudele della società contemporanea, negli anni della precarietà del lavoro e della vita, osservata e narrata dallo sguardo senza pregiudizi, curioso, divertito e sgomento di una giovane studiosa di filosofia.