Sinossi *: Un pomeriggio di metà Marzo del 1978.
Un giovane lascia la Capitale per correre dalla sua fidanzata.
E’ una giornata uggiosa di fine inverno; alla radio trasmettono una canzone uscita un paio di settimane prima, una canzone di Antonello Venditti.
La ragazza sguscia fuori dal palazzo, il padre ancora non sa della relazione col giovane. A cena finalmente: discorsi leggeri di due ragazzi che si frequentano da un po’; poi lui prende il discorso per l’ennesima volta e le chiede di ufficializzare il rapporto e le chiede di scendere in Puglia, sua regione natale.
Il ragazzo sfoglia anche la sua agenda coi turni di lavoro, la legge di fretta e poi la ripone in tasca.
Valeria, questo è il nome di lei, non sa ancora che mansioni svolge il ragazzo in Polizia; lui non può spiegarle molto, le chiede solo di poter rientrare in caserma presto perché un collega gli ha chiesto un cambio turno l’indomani mattina.
Il giorno dopo, alle 9 e mezza, Valeria esce di casa, salutando la madre.
Come sempre va di fretta perché deve correre all’Università ed in quel momento non ascolta la notizia che la madre apprende dalla radio: hanno appena rapito l’onorevole Aldo Moro e trucidato la scorta.
Né tantomeno sa cosa c’era scritto sull’agenda del giovane fidanzato agente di Polizia che aveva di fronte la sera prima: “giovedì 16 Marzo: ore 7 servizio scorta On. Moro”.
Lui si chiama Francesco Zizzi.