Sinossi *: Il film è stato commissionato e prodotto dagli abitanti della Valledora, poco più di 300 chilometri quadrati tra le province di Vercelli e Biella, incastrata tra il deposito di scorie nucleari di Trino, le due centrali termoelettriche di Livorno Ferraris e l’inceneritore di Vercelli; soffocata dal cemento di ponti e piloni dell’alta velocità della Torino-Milano; martoriata da cave e discariche, di cui non si conosce il numero. Solo ad Alice Castello sono stoccati 2 milioni e 500 mila metri cubi di rifiuti, mentre delle potenziali nuove discariche (le cave disseminate tra Cavaglià, Santhià, Tronzano e gran parte della Valledora) si è perso il conto. Da anni gli abitanti della zona e le associazioni ambientaliste, riuniti nel "Movimento Valledora" e Donne di Santhià, tentano di forzare un muro di indifferenza e silenzio.
Note:
Il Movimento Valledora è formato dai comitati ambientalisti di numerosi comuni delle province di Biella e Vercelli.
La sua attività, portata avanti da volontari e senza fini di lucro, riguarda molteplici aspetti dell’informazione ambientale, sempre nella convinzione che, alla base di una coscienza civile, ci debba essere una preparazione culturale adeguata. Proprio per questo il MV organizza conferenze, dibattiti, proiezioni di materiale audiovisivo, incontri con tecnici/esperti, oltre ad occuparsi della raccolta di materiale d’archivio che riguarda il monitoraggio del territorio e che viene messo a disposizione di chiunque lo voglia consultare. Tuttavia, accanto all’attività squisitamente divulgativa, il MV combatte le proprie battaglie anche nelle sedi legali appropriate, attraverso azioni giuridiche volte ad evidenziare le numerose anomalie che troppo spesso viziano decisioni riguardanti la salute pubblica. Si tratta, anche in questo caso, di un percorso difficile, tutto volto alla vigilanza del territorio e di coloro che lo amministrano. Un’opera poco appariscente, faticosa (ed anche assai dispendiosa per un movimento politicamente autonomo e senza sponsor), ma che resta indispensabile per fermare la prepotenza di grandi gruppi industriali, partiti, affaristi o semplici criminali che hanno deciso di lucrare sull’ambiente.