Sinossi *: Girato a Napoli, “We Are Art Through the Eyes of Annalaura”, è una storia intrisa di creatività, volta a promuovere, nel solco di una rinnovata idea di inclusione sociale, ipotesi e prospettive di ripartenza, fondate su un rapporto virtuoso tra umanesimo e tecnologia.
Racconta il percorso dell’artista Annalaura di Luggo nel creare un’installazione interattiva: Collòculi con la forma di un occhio gigante in alluminio riciclato (quale simbolo di salvaguardia ambientale) nella cui pupilla prende vita l’opera multimediale We Are Art.
Il punto di partenza della narrazione sono gli occhi di quattro ragazzi, che ci rivelano il proprio universo umano e poetico nonché il modo in cui hanno superato avversità quali bullismo, discriminazione razziale, cecità, alcool e criminalità. Attraverso i linguaggi della videoarte, del sound design e della realtà immersiva, li vediamo spogliarsi dai pregiudizi e dalle sofferenze mentre l’osservatore resta catturato dal loro sguardo e, grazie a sofisticate telecamere, entra a far parte della scena, sollecitando un confronto che non può essere senza conseguenze, perché “guardarsi negli occhi” significa predisporsi al dialogo e all’incontro.
Note:
La troupe artistica è composta da 7 donne (di cui 4 ragazze non vedenti, una ragazza con sindrome di Down e una ragazza con dipendenza da alcool) una persona transgender, un ragazzo autistico, un ragazzo paraplegico, un immigrato africano e quattro giovani provenienti da contesti criminali.
Il coro della canzone We Are Art è composto da una ragazza non vedente e un ragazzo ipovedente.
La maggior parte del personale tecnico è di sesso femminile tra cui una traduttrice non vedente e un team di post-produzione composto da due donne, una di origine ispanica ed una indiana.
La troupe è inoltre formata da alcuni membri LGBT.
L’opera “Colloculi - We Are Art” di Annalaura di Luggo - a cura di Gabriele Perretta - è in esposizione, presso il MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli dove resterà visibile al pubblico fino al 9 Gennaio 2023 nella sala 73 Sezione Affreschi.