Sinossi *:
A Cave del Predil tutto parla del passato: i discorsi al bar, i simboli della miniera impressi nei giacconi con cui un tempo si lavorava, i salotti in cui si esibiscono vecchi oggetti di lavoro e cimeli storici della valle, i volti locali che parlano di popoli uniti dalla stessa storia. Le strutture della miniera abbandonata fanno da cornice a un paese imprigionato nel passato. Quasi si trattasse di un déjà vu, queste immagini ci trasportano nella dimensione della memoria, in cui la coerenza e la cronologia passano in secondo piano, lasciando spazio a un flusso di vissuto intrecciato agli eventi collettivi. La miniera sembra l’unico punto fermo in questa piccola valle, in cui si sono incrociati imperi, nazioni, popoli e etnie. La ricchezza, che un tempo qui si produceva, sfiorisce sotto le nevi invernali e testimonia l’imminenza dell’oblio. Ma Cave non vuole “dimenticarsi” e aspetta, sempre più impaziente, che ci si ricordi di lei. Il materiale di repertorio, unito alle voci e ai volti del presente, riesce a dare un senso a quegli spazi ormai svuotati e a disegnare un ritratto della storia umana di Cave del Predil. Il paesaggio etereo delle Alpi Giulie fa da contrappunto, quasi fosse un osservatore atemporale che ci ricorda quanto effimera sia la nostra presenza.

Cast


Soggetto:
Anna Sandrini

Sceneggiatura:
Anna Sandrini

Montaggio:
Anna Sandrini

Suono:
Alessandro Zucchielli (Mix)

Produttore:
Paolo Muran

Riprese:
Davide Rabacchin

Riprese:
Paolo Muran

Riprese:
Anna Sandrini

Riprese Drone:
Fabrizio Colloredo

Riprese Drone:
Stefano Floreanini

Grafica:
Sara Passuti

Produttore Esecutivo:
Fabrizio Colloredo

Produttore Esecutivo:
Elena Frassinetti

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