REVIVAL - Spaghetti Horror all'Italiana
La cosa geniale che rispolvera il regista horror italiano
Dario Germani e' quella di girare un film che sembra fatto nella desolata campagna statunitense, ma invece siamo nei dintorni di Fornello. L'illusione magica del cinema in "
Revival" dura per tutto il film, anche quando la vicenda si sposta nella grande casa del mad doctor di turno che cerca di fare esperimenti di viaggi con il mondo dell'aldilà.
I primi dieci minuti del film con i due rapinatori allo sbaraglio e in fuga verso la campagna sono da manuale. Davvero lo spettatore non si rende conto di dove si trovi, sente parlare degli attori in slang americano, ha la sensazione di essere in un western metropolitano ma c'è qualcosa che non va nel paesaggio, nelle macchine, ma ci sono quei furgoni in Usa?, quegli olivi sullo sfondo, ma dove siamo?. I primi dieci minuti del film siamo su altissimo cinema di genere, perchè Germani osa, cita, si diverte come un matto ad usare gli stilemi dell'on the road, del gangster movie e dei film d'azione di serie C di cui probabilmente si è nutrito da spettatore. Poi la trama si sposta tutta all'interno, nella tana, nel laboratorio del cattivo e tutto il film diventa metafisico, ultra dialogato come si deve nelle pellicole a low budget, in cui si mettono pochi personaggi in un ambiente solo e si sfiora quasi il teatro per portare a casa il tempo necessario per uscire nell'agognata sala.
Germani si muove bene anche in interni, sfrutta al cento per cento gli attori che ha a disposizione e anche l'idea che muove poi tutto il film non è banale ma apre poi ad un riflessione sul post-mortem e sul dialogo tra i vivi e i morti. Per gli appassionati di film di genere girati in low budget, "
Revival" à sicuramente una chicca italiana da non perdere.
27/11/2024, 20:01
Duccio Ricciardelli