Note degli autori di "Sguardi in Camera - L’Avventurosa
Storia d’Italia in Formato Ridotto"
Cent’anni fa, nel 1923, la Pathé e la Kodak lanciano sul mercato due nuovi formati cinematografici rivoluzionari, rispettivamente il 9,5mm e il 16mm. Saranno queste due prime pellicole in "formato ridotto" (così dette rispetto allo standard 35mm) a segnare l’entrata del cinema nell’ambito domestico e la sua presenza al di fuori dai contesti strettamente professionali e industriali. I primi film in formato ridotto con data certa girati in Italia risalgono al 1924.
Famiglie e persone comuni, ma anche giornalisti, artisti, cineasti indipendenti, hanno un nuovo strumento in mano, leggero, maneggevole ed economico: cominciano così a utilizzarlo, esplorandone le innumerevoli potenzialità.
Dagli anni ’80 si assiste a una diffusione sempre maggiore della pratica del filmarsi: soprattutto grazie alle pellicole 8mm e Super8 il fenomeno diviene di massa. A cent’anni dalle origini del cinema su grande schermo, gli archivi del formato ridotto ci offrono una narrazione del Novecento originale, polifonica e dal basso.
La storia d'Italia è stata raccontata in tanti modi: da storici autorevoli, giornalisti, in televisione e sui libri. Ma il punto di vista, lo sguardo, non è mai stato completamente quello dei cittadini comuni. In Sguardi in camera si raccontano le storie di vita dei cittadini del nostro Paese, immagini nascoste e sconosciute che tornano alla luce grazie al lavoro di archivi pionieristici come quello di Home Movies di Bologna.
La voce narrante di un'importante attrice italiana, Milena Vukotic, accompagna il racconto con un commento che lo contestualizza, apre alla riflessione e lascia anche il giusto spazio alla poesia delle immagini.
La serie affronterà in ciascuno dei sei episodi un periodo di circa dieci anni di storia italiana attraverso la lente delle cineprese amatoriali: il fascismo, la guerra e la liberazione, il miracolo economico del dopoguerra, l’età delle contestazioni e degli scontri sociali, fino agli anni del “riflusso” nel privato e la caduta delle utopie. Il “secolo breve” del cinema amatoriale.
La conclusione della serie coincide con il 1989, data di ideale fine della pratica sociale del film amatoriale in pellicola, con l’arrivo del video che ha cambiato, di nuovo, il modo di raccontarsi.
20/09/2025, 09:39