MIA MARKET 11 - I documentari dello showcase Italians Doc It Better
Lo
showcase Italians Doc It Better del
MIA, la vetrina dedicata al documentario italiano, presenta un programma composto interamente da anteprime mondiali. Dieci titoli che attraversano storia, identità e cambiamento sociale, con risonanze profonde nel presente e capaci di cogliere echi da un futuro possibile.
Tra questi, il pluripremiato regista Agostino Ferrente firma THE POSSIBLE LIVES/LE VITE POSSIBILI - prodotto da Casa delle Visioni Srl, Pirata Manifatture Cinematografiche, Anemone Film (Italia, Svizzera), un’opera unica nata come spin-off del documentario Selfie, che porta alla luce materiali inediti, frammenti di vita filmata. Nel Rione Traiano di Napoli, i ragazzi a dodici anni si trovano davanti a scelte di non ritorno, quasi inevitabili. In quel “quasi” si annida la speranza. Il film riflette sulle vite possibili di questi giovani, sulle poche opportunità concesse e su come il tempo trasformi il significato di ogni immagine registrata, ponendo una sfida etica ed estetica alla cultura usa e getta delle immagini e interrogando il linguaggio stesso del documentario.
Restando a Napoli, FISH DON’T CLOSE THEIR EYES/I PESCI NON CHIUDONO GLI OCCHI - prodotto da Big Sur Srl, Oh!Pen, Artline Films e Jando Music, diretto da Audrey Gordon (Francia, Italia, USA), alterna finzione e documentario per raccontare la vita dello scrittore Erri De Luca. Al centro, la novella del 1960 in cui un giovane Erri scopre l’amore e affronta la giustizia, attraversando la soglia dall’infanzia all’età adulta. Due giovani attori interpretano lui e la sua compagna, mentre scene recitate si intrecciano a filmati Super 8 e materiali d’archivio della Napoli del dopoguerra e degli anni Settanta, dando vita a un dialogo poetico tra memoria, sogno e realtà, dove il ricordo personale incontra la storia collettiva.
Marco Amenta, già regista de La Siciliana Ribelle, dirige THE POOR THEATER OF MONTICCHIELLO/IL TEATRO POVERO DELLA VAL D’ORCIA - prodotto da Eurofilm (Italia), da 59 anni il borgo di Monticchiello, in provincia di Siena, mette in scena in piazza un teatro “povero” senza scenografie né professionisti, solo abitanti che pensano e interpretano le proprie storie. Ogni anno attirando spettatori da tutto il mondo, ravvivando la memoria condivisa e contrastando lo spopolamento attraverso la cultura, affrontando temi universali come il declino rurale, la forza dell’arte collettiva e la resilienza della memoria comunitaria.
Una certa idea solenne della povertà è al centro anche di THE EIGHTH DAY/L’OTTAVO GIORNO - prodotto da Rete Blu Spa, diretto da Sabrina Varani (Italia), nell’Anno Santo, uomini e donne senza dimora diventano protagonisti di un cammino che li conduce alla Porta Santa di San Pietro. In un gioco di luci e ombre, caduta e redenzione, fragilità e speranza, attraversano soglie più profonde della pietra, quelle di sé stessi, verso un nuovo inizio chiamato Ottavo Giorno.
Con ROSANNA BETWEEN THE LINES/ROSANNA TRA LE RIGHE, prodotto da Michelangelo Film, diretto da Pepi Romagnoli (Italia), la regista ci accompagna in un viaggio con sua madre. A 57 anni Rosanna ottiene un diploma in grafologia e pubblica tre libri. Oggi, a 88, intraprende una passeggiata immaginaria nel bosco dell’infanzia dove un tempo guidava la figlia, fino a un finale emozionante in cui memoria, identità e famiglia si intrecciano.
In MY FATHER’S WIGS/I CAPELLI DI MIO PADRE – prodotto da Seven Hills Productions Srl e diretto da Lorenzo Signoretti (Italia), il regista ritrae il padre Aldo, quattro volte candidato all’Oscar, le cui parrucche hanno dato forma ai mondi di Moulin Rouge!, Gangs of New York e Apocalypto. Mentre Aldo smantella il suo storico atelier romano, Lorenzo esplora archivi personali per rivelare l’uomo dietro l’artigiano, fondendo la grandezza del cinema con la riflessione privata e indagando arte, identità e legami silenziosi tra padre e figlio.
Sophie Chiarello e Giulia Amati firmano HEART DRESSED/VESTITI CON IL CUORE, prodotto da Alexandra Cinematografica srl (Germania, Italia), ambientato in villaggi remoti di Bhutan, Guatemala, Perù e Kirghizistan, dove artigiane tessitrici lottano per preservare tradizioni ancestrali sotto la pressione dell’industrializzazione e dell’isolamento. L’arrivo di quattro stilisti di fama internazionale accende collaborazioni inattese, fondendo tecniche antiche e visioni contemporanee per tracciare nuove strade etiche nel futuro della moda e illuminare la resilienza di queste donne.
Dalle montagne dell’Asia e dell’America Latina si passa alle Alpi italiane con PESTIFERUS LUPUS - prodotto da Box Vision, diretto da Ludovico Serra e Luca Jankovic (Italia), a Forno, remoto villaggio alpino, uno degli ultimi paesi di montagna a resistere allo spopolamento, tra reminiscenze di messe di esorcismo e secolari riti di protezione, i lupi stanno tornando nei boschi. Mentre la natura avanza, i pastori si uniscono in rituale e resistenza, e in questa Italia dimenticata la fede diventa l’ultimo baluardo contro la paura.
OTO - prodotto da Small Boss, diretto da Elisa Motta e Matteo Ferrarini (Italia), è una celebrazione dell’udito che trasporta lo spettatore in un viaggio nel tempo e nello spazio, intrecciando antiche tradizioni sonore di tutto il mondo con paesaggi acustici contemporanei, in luoghi remoti e intimi. Un’esplorazione meditativa di quella parte di noi che abbiamo lasciato indietro, rivelando il suono come sostanza e vita stessa, secondo il proverbio tibetano: “Tutto ebbe inizio con il suono di SU, prima che non ci fosse nulla”.
Chiude la selezione ARI: MOM, SEX AND EVERYTHING ELSE/ARI-BERLINDREAMSSEXMEMORIES, prodotto da Antifilm, diretto da Fabio Breccia (Italia), Ari è una creatura fuori dagli schemi, una ninja moderna che si reinventa ogni giorno. Dietro trucco e travestimenti si nasconde una ferita profonda, colma di sogni e rituali. Nel leggendario KitKatClub di Berlino regna come dungeon master, dove il piacere segue regole ferree. Tra latex e neon, Ari costruisce un’altra realtà. Mescolando il suo percorso privato con l’energia della scena BDSM, attraverso stili visivi e narrativi sovrapposti, il film è ironico, commovente e provocatorio, mostrando come diventare qualcun altro possa essere il modo più autentico di essere se stessi.
07/10/2025, 10:37