UNA PERSONA VERA - Quando l’amore crea la realtà
“
L’amor che move il sole e l’altre stelle”, recita l’ultimo verso del Paradiso di Dante. Ed è ispirandosi questo famoso verso dantesco che si può tentare di dare una lettura al cortometraggio di Stefano Pio, “
Una persona vera”.
E’ sorprendente come un cortometraggio, come quello realizzato da Pio, possa porre, in soli dieci minuti, quesiti esistenziali e andare ad indagare sui dilemmi filosofici del genere umano. Cosa è la realtà e cosa è la finzione? La prospettiva degli esseri umani è sempre soggettiva oppure esiste un’oggettività? L’amore vero è quello che si dona senza chiedere niente in cambio?
Il corto ci fa seguire il ritorno a casa, dopo una lunga assenza, di Giorgio: al suo rientro il giovane scopre che suo padre ha riempito la mancanza della perdita della moglie (di sua madre) deceduta, con una bambola di plastica.
Inizialmente Giorgio rifiuta questa presenza posticcia, simulacro di una persona vera. Quando però si rende conto che la presenza della bambola è oggetto dei sentimenti sinceri, delle più dolci premure, da parte di suo padre, anche lui si fa coinvolgere in questo gioco. Quello che conta, dopotutto, è proprio l’amore: che dà un filo di vita e di speranza a suo padre, che muove il mondo, i cieli e le stelle.
28/11/2025, 14:57
Elisabetta Vagaggini