Sinossi *:
Nel 2018 ricorre il cinquantesimo anniversario delle mobilitazioni studentesche ed operaie del 1968. Se si è trattato di un fenomeno internazionale, scatenato principalmente dalla opposizione alla Guerra in Vietnam e della morte di Ernesto ‘Che’ Guevara, in Italia il fenomeno è stato diverso e peculiare. Trento, Pisa e Torino sono le università più coinvolte, fin dagli anni precedenti. Ma anche Milano e Roma giocano un ruolo importante. La storia parte dal 1967, dalle prime occupazioni. A Trento si occupa per ottenere il riconoscimento giuridico del titolo di studio della Scuola Superiore di Sociologia. Anche a Pisa si occupa per ottenere una Università più vicina agli studenti. In altre città le cose sono più turbolente, a Milano il tentativo di occupazione della Cattolica termina con l’arresto di Mario Capanna, e conseguenti nuove manifestazioni di piazza. A Roma, a Valle Giulia, gli scontri sono più violenti. Nel ’68 il movimento si salda con quello internazionale, il cui picco fu il Maggio Francese. La storia arriva al ’69, quando il movimento studentesco coinvolge quello operaio delle grandi città del Nord ovest. A dicembre 1969, però, l’attentato di Piazza Fontana cambia le regole del gioco.

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