Sinossi *:
Negli anni Settanta nacque a New York il movimento Hip Hop, destinato a diffondersi nel mondo fino a diventare un fenomeno globale. All’inizio degli anni Ottanta attecchì in Francia e successivamente arrivò anche a Roma, dove una piccola comunità di appassionati ne gettò le basi e partecipò a questa “r-evoluzione”. Nelle strade, nei locali e nelle piazze della capitale, credettero nei quattro valori fondanti – pace, unità, amore e divertimento – espressi attraverso DJing, Rap, Graffiti e Breakdance. Una rivoluzione fatta, non con le armi ma dall’espressione e ricerca individuale per una collettività, unita e composta, da membri di qualsiasi ceto sociale e nazioni di provenienza, dove la musica era il suo filo conduttore.

A Roma, oltre ai centri sociali, una forte impronta lo hanno lasciato le prime serate aperte a tutti, organizzate da persone appartenenti al modo della diplomazia e studenti delle scuole straniere erano anche momenti per unire i membri delle differenti ambasciate africane a Roma nel nome della musica.

Fu l’inizio di una rivoluzione culturale che rese Roma più inclusiva e multiculturale.



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